Home Le minacce Il veleno in Andalusia

In Spagna l’uso illegale del veleno è una pratica molto diffusa e rappresenta una delle minacce principali per la conservazione di molte specie di predatori e necrofagi. Insieme alla persecuzione diretta, l’uso del veleno è stata la causa principale della diminuzione di popolazioni di specie minacciate come lince, aquila imperiale iberica, gipeto, avvoltoio monaco e capovaccaio.

In Andalusia nel 2008 la diffusione illegale del veleno ha causato la morte accertata di 188 animali tra i quali esemplari appartenenti a specie protette come lince iberica, avvoltoio monaco, gipeto ed aquila reale.

La provincia in cui sono stati individuati il maggior numero di casi è stata quella di Granada, seguita dalle provincie di Cadice, Malaga, Jaen, Huelva, Cordoba e Almeria.

Le sostanze maggiormente utilizzate sono risultate i prodotti fitosanitari (nel 75,4% dei casi) e gli organofosfati (12,3%). Sono stati identificati 25 composti diversi, spesso combinati tra di loro, ed in concentrazioni talmente alte da poter provocare la morte di animali di grande taglia.

La maggior parte dei casi di avvelenamento avviene tra gennaio e marzo e soprattutto all’interno di riserve di caccia ("cotos de caza menor"), con il chiaro obiettivo di eliminare rapaci e predatori terrestri.

La Consejería de Medio Ambiente ha attivato dal 2004 una complessa ed articolata strategia di lotta all’uso del veleno che prevede interventi su più fronti, tra i quali l’attività di Nuclei Cinofili che ispezionano costantemente il territorio andaluso e che sta dando risultati straordinari.

Nel 2008 la Consejería de Medio Ambiente ha effettuato 386 ispezioni per l’individuazione di bocconi avvelenati con i Nuclei Cinofili nel corso dei quali sono stati individuati 147 casi di uso del veleno.

La maggior parte delle ispezioni (273) ha avuto un carattere preventivo mentre in misura minore si è trattato di interventi urgenti.

Attualmente l’Andalusia dispone di due Nuclei Cinofili addestrati per individuare sostanze tossiche in alimenti e cadaveri. Il primo di essi venne creato nel 2004, il secondo nel 2007. Uno dei nuclei, composto da otto esemplari, opera in Andalusia occidentale, l’altro, composto da cinque cani, opera nelle provincie orientali.

L’attività dei nuclei cinofili costituisce solamente una delle 61 misure adottate dalla Consejería de Medio Ambiente nell’ambito della “Strategia per l’eradicazione dell’uso illegale dei bocconi avvelenati”.

Ad essa si aggiungono la formazione delle Guardie ambientali, il controllo della vendita dei prodotti fitosanitari, le indagini diagnostiche, l’attività di sensibilizzazione (che include lo svolgimento di riunioni in aziende agricole ed allevamenti dedicate al tema dell’uso illegale del veleno) ecc.

L’impegno dell’amministrazione ha sin qui portato alle prime cinque sentenze di condanna per l’uso illegale di veleno.

 

Il Kit utilizzato dalle guardie della Junta de Andalucía per la raccolta dei campioni di bocconi ed animali avvelenati
Il Kit utilizzato dalle guardie della Junta de Andalucía per la raccolta dei campioni di bocconi ed animali avvelenati
Il Kit utilizzato dalle guardie della Junta de Andalucía per la raccolta dei campioni di bocconi ed animali avvelenati
Ritrovamento di un boccone avvelenato
Ritrovamento di un boccone avvelenato
Ritrovamento di un boccone avvelenato